Noi, i Massari custodi dei fuochi [vivarapallo]
Noi, i Massari custodi dei fuochi [di Federica Pendola]
Altro che tradizione scomparsa… i massari proprio non ne vogliono sapere di essere considerati una…razza in via d’estinzione e ne fanno testimonianza, oltre al resto, il formaggio, le fave e il salame che sto mangiando qui, insieme a loro, nella sede del sestiere di Seglio, in occasione di uno dei loro momenti conviviali in cui si riuniscono massari provenienti anche da sestieri diversi.
Tra un bicchiere di vino e l’altro chiacchiero con loro e mi faccio raccontare delle attività, delle loro riunioni, insomma, di come essere sestieri all’inizio del terzo millennio. Il quadro che emerge, completato poi dai rappresentanti degli altri sestieri che contatto in altra sede, è decisamente vivo, colorato ed interessante: i sestieri, nonostante la loro “veneranda” età partecipano attivamente alla vita sociale, culturale e religiosa della città e ne vanno molto fieri.
«I sestieri – dice Valeria Vallebruna, rappresentante di Cappelletta – sono nati con “ferro e fuoco” ma ora, con le leggi che sono diventate più restrittive, non è più così semplice poter caricare i mortaretti e questo porta ad un allontanamento, soprattutto da parte dei giovani, che non si sentono più utili». Anche Tullio Arata, agguerrito rappresentante di Cerisola, lamenta il problema delle restrizioni e mi confessa di avere perso un po’ dell’entusiasmo di prima.
Eh sì, perché il compito principale ed originario dei massari, non dimentichiamoci, è proprio quello di ringraziare e rendere onore alla Madonna di Montallegro apparsa nel 1557 nei boschi sopra Rapallo dove ora sorge il santuario, mediante lo spettacolo pirotecnico dell’1, 2, 3 luglio e soprattutto con la sparata dei mortaretti del Panegirico; essa si svolge alle 12 in punto del 2, nel lungomare Vittorio Veneto ed è preparata ogni anno a rotazione da un sestiere diverso.
Mi confessa Dino Gnecco, presidente del sestiere di S.Michele, che «…quando alle 8 della mattina dell’uno la Madonna viene messa “in cassa” e si alzano i vessilli in tutti i sestieri è sempre un’emozione che mi riempe il cuore».
I sestieri, inoltre, partecipano, con raccolta di fondi e fuochi d’artificio, alle diverse feste rionali, Cappelletta alla festa di S.Anna , Cerisola a quella di S.Agostino; S.Michele a quella di S.Michele e Costaguta a quella dei SS.Gervasio e Protasio che si svolge nei pressi della cappelletta omonima.
Le tradizioni pirotecniche, quindi, proseguono, pur con qualche limitazione, pressoché invariate rispetto a prima, così come molti delle loro tradizioni religiose; ad esempio l’organizzazione da parte di ogni sestiere di un rosario all’aperto durante il mese Mariano o la partecipazione massiva alla messa che ogni mattina, alle 5, durante la Novena, si svolge al Santuario diMontallegro.
E come risolvere, dunque, il problema della scarsa partecipazione dei giovani? Semplice… facendogli fare all’interno del sestiere qualcosa che li interessi, ed ecco i tornei estivi di calcetto e pallavolo organizzati nel mese di settembre da Cappelletta al campetto Mamre, messo a disposizione dalla Parrocchia di S. Anna. Durante i 4 anni dacché è partita quest’iniziativa, la partecipazione è diventata sempre più numerosa, da parte di ragazzi di ogni fascia di età, tant’è vero che ora i gironi sono diventati 3, quello “originario” dei massari, quello dei ragazzi dai 13 ai 18 anni e quello dei bambini da 6 a 12anni. Mi racconta Valeria, che insieme ad altri organizza i tornei, che “c’è un vero e proprio tifo da stadio” e come non crederle…conoscendo l’antagonismo che da sempre contraddistingue i massari, giovani e non più giovani. Anche Seglio ha avuto delle idee per fare avvicinare i ragazzi alle tradizioni ed infatti negli anni scorsi erano stati organizzati dei corsi per insegnare nelle scuole la carica dei mortaretti, accolti dai bambini con grande entusiasmo. Oltre alle iniziative sportive, i sestieri negli ultimi anni hanno partecipato anche alla vita culturale e sociale della città.
Seglio organizza nei mesi di settembre, ottobre e novembre una rassegna di commedie dialettali genovesi, al teatro delle Clarisse, devolvendo poi in beneficenza parte dell’incasso. E sul palco, oltre agli attori, non potevano non salire anche i massari: «Durante l’estate − racconta Gianni Scolari, massaro di Seglio − ci prepariamo le barzellette e poi a settembre mi mandano a raccontarle sul palcoscenico», e a detta di tutti pare che il divertimento sia assicurato! A Natale, nel lungomare, in concomitanza con l’incendio del Castello, spettacolo sempre organizzato dai Sestieri, è stato distribuito vin brulè, zabaione e panettone. Non dimentichiamoci che tutte le iniziative sono sempre svolte dai sestieri in stretta collaborazione con il Comune di Rapallo , che sovente aggiunge i fondi che mancano. «Esiste un super-comitato – dice Salvatore Faenza, rappresentante del Comune presso i sestieri oltre che consigliere di Cappelletta − che si riunisce allorquando si presenta qualche problema da risolvere, composto da un presidente, che è quello del sestiere che in quell’anno sarà il fautore del Panegirico, da due rappresentanti di ogni sestiere e appunto dal rappresentante del Comune».
Il sestiere, dunque, è una vera e propria organizzazione, con una struttura interna, il comitato, composto da presidente, vice, segretario, eletti tramite votazione, e altri rappresentanti. In questo modo vengono prese tutte le decisioni riguardanti le diverse attività da svolgere o si fanno progetti per il futuro.
A proposito di futuro chiedo ad alcuni massari dei diversi sestieri quali saranno le novità , ma da tutti la risposta è analoga: «Al massaro piacciono le sorprese, per cui di solito amiamo mantenere i segreti». Si lasciano scappare solo qualche informazione sui grandiosi e solenni festeggiamenti previsti per l’anno prossimo, 450° della Madonna di Montallegro, per i quali si parla di un sorprendente spettacolo pirotecnico, di esibizioni musicali e di vario genere e anche di stand gastronomici.
Insomma, i sestieri non sono solo: “Feste di Luglio”, ma sembra proprio che al loro interno finalmente si respiri una nuova aria, quella dei giovani della città, che stanno via via riscoprendo che le tradizioni dei nonni non sono poi così strane ed antiche come potevano sembrare, ma possono ancora far divertire e far trascorrere molti momenti insieme a ridere e a giocare.
Matteo Tirelli Giugno 15, 2009 FESTE DI LUGLIO, Stampa